VISITA GUIDATA DELLE PORTE URBICHE DI AOSTA
Le Porte urbiche inserite nella cinta muraria erano dei varchi aperti, gli unici passaggi possibili per accedere alla città. Augusta Praetoria ne aveva quattro e tutte collegate agli assi viari principali di cui due conducevano ai Colli Alpini del Piccolo e del Gran San Bernardo.
Esse dovevano controllare il transito pedonale cittadino e il flusso commerciale e come dogane, riscuotere i pedaggi.
All’esterno la grande Porta si presentava in tutto il suo carattere monumentale. Maestosa e bella, proprio perché decorata con statue e marmi di diverse provenienze per apparire ma anche per sovrastare ed intimorire chi voleva accedere veramente alla città.
Come tutti i monumenti di “passaggio” dell’antichità, la porta aveva un carattere sacrale che mantenne anche nel Medioevo quando una delle maggiori famiglie nobili locali, i Signori De Porta Sancti Ursi, che la abitavano, vi edificarono a ridosso una cappella dedicata alla santissima Trinità, la quale perdurò fino al suo smantellamento in epoche successive.