Castello di Aymavilles

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Il candido Castello di Aymavilles, compare come una “dama bianca” elegante con le sue decorazioni. Situato su una collina morenica e circondato da prati e vigneti ebbe numerose trasformazioni...

VISITA con guida del candido castello di Aymavilles

Siete pronti per lasciarvi stupire dalla bellezza e dalla storia!?
Il candido Castello di Aymavilles, compare come una “dama bianca” elegantemente vestita in stile 700 all’ingresso dell’abitato omonimo che conduce verso la Valle di Cogne.

Situato su una collina morenica e circondato da prati e vigneti, esso domina il corso della Dora Baltea e la “via” strategica e commerciale che conduceva verso I valichi alpini tra I quali il Piccolo San Bernardo.
La sua storia è molto antica, in una Bolla papale del 1207 esso compare infatti come semplice torre o casa- forte appartenete ai beni dei canonici di Saint Gilles.
Questa fortificazione ebbe in seguito numerose trasformazioni grazie agli illustri proprietari che si susseguirono nel corso del tempo, a partire da 1360, quando I Savoia infeudarono la giurisdizione ad Aimone di Challant.
A lui si devono le diverse testimonianze medievali ancora presenti, recuperate e restaurate, all’interno dell’edificio storico, in particolar modo le strutture lignee del sotto tetto, realizzate da eccellenti maestranze artigiane dell’epoca.

Fu in seguito il figlio Amedeo a proseguire I lavori di ammodernamento e abbellimento del castello agli inizi del XV° secolo, in occasione del suo matrimonio con Louise de Miolans.
Le realizzazioni riguardarono il fossato esterno di protezione e l’edificazione di 4 torri semi-circolari poste ai lati della struttura squadrata.
La sopra elevazione di un piano con l’aggiunta di merlature e di caditoie, avvenne poco dopo grazie a Giacomo di Challant.

Abbandonando la sua funzione difensiva quindi, “Aymavilles” divenne una dimora signorile che passò in eredità prima alla famiglia Madruzzo di Trento e poi al Barone Joseph Félix di Challant, colui che ne mutò drasticamente lo stile sia interno che esterno come lo vediamo oggi.

Il castello è facilmente riconoscibile per la sua originale ma elegante struttura caratterizzata da stucchi settecenteschi, loggiati e stemmi.
L’esterno è ingentilito dalla presenza di un vasto parco con fontana, dal quale si gode di una veduta spettacolare di tutto il fondo valle.

 

 

IL MUSEO della storica “Accademie Saint Anselme”

Il castello ospita la collezione dell’ ”Accademie Saint Anselme”,  storica ed importante fondazione sugli studi storici della Valle d’Aosta che detiene un’importante raccolta di oggetti antichi e dipinti, iniziata nel 1855 (momento della sua fondazione) dal Conte Vittorio Cacherano della Rocca ultimo discendente della famiglia Challant che abitò nel castello.

A seguito di numerosi interventi di riqualificazione e messa in sicurezza il percorso museale permanente, risulta allestito su 3 livelli con diverse tematiche.

 

PIANO TERRENO – La storia

Il castello diventa museo di se stesso al piano terreno, luogo dove gli spazi saranno dedicati al racconto storico e cronologico del sito e delle famiglie che si sono susseguite nei secoli, contribuendo alle importanti trasformazioni.

 

IL PRIMO PIANO E IL SECONDO PIANO

Gli ampi ed eleganti ambienti restaurati, un tempo residenza del Conte, danno invece rilievo all’importante Collezione d’arte e archeologica dell’Accademie Saint Anselme,  con allestimenti riguardanti sculture lignee di pregio, oreficerie, dipinti, oggetti frutto di donazioni oltre al recupero di ben 3 capitelli provenienti dalla scomparsa Chiesa di San Francesco di Aosta.
Il grande Salone al primo piano, funge da snodo sulla storia della collezione dell’ “Accadémie” e sulla storia della collezione privata  “Cacherano”,  dispersa dopo la sua morte.

Tutti I piani sono raggiungibili grazie alla creazione di un collegamento verticale realizzato nella torre est.

All’ultimo piano si potrà ammirare il sottotetto sostenuto dalle capriate lignee originarie del XV°. Qui una moderna comunicazione museale con pannelli esplicativi e con nuove tecnologie multimediali ed audiovisive, permette di raccontare la storia evolutiva del castello oltre a metter in luce le parti decorative emerse dalle superfici murarie, durante I lavori di restauro.

 

PERCORSI DA ABBINARE A QUESTA VISITA

 

Il Ponte -acquedotto di Pondel

Un’incredibile opera di ingegneria romana datata anno 3 a.C e sospesa su un baratro di circa 56 metri, tra i versanti del torrente Grand Eyvia.
Sorge a poca distanza dal Castello e sulla strada per la Valle di Cogne ma…. ma in posizione un po’defilata, nel piccolo villaggio di Pondel.
Una struttura emozionante che può essere percorsa nella sua interezza nei passaggi interni che esterni, ed in piena sicurezza.

 

Escursione lungo i vigneti e meleti verso il medievale Borgo di Gressan 

I Comuni di Aymavilles, Jovencan e Gressan, a breve distanza tra loro, sono territori di vini, luoghi soleggiati immersi in paesaggi tranquilli e ricchi di storia!
Testimonianze medievali le troviamo nella Chiesa campestre di Santa Maria Maddalena, o nelle tracce delle torri medievali La Plantà ed il Castello Tour de Villa.

Una passeggiata con guida turistica/naturalistica lungo i vigneti e meleti, con assaggi dei migliori vini valdostani presso le Aziende vitivinicole e Cantine cooperative locali sono esperienze da non perdere! In alternativa, per chi ama la quiete del bosco potremo percorrere insieme il panoramico Rus d’Arberioz, antico canale irriguo dal quale godere della visita sugli altri castelli.

 

Gli altri castelli della valle centrale

Simboli di dominio indiscusso di antiche e potenti famiglie nobili tra cui le casate “Challant” e “Savoia“, i castelli valdostani costituiscono delle realtà uniche pronte a sfoggiare davanti ai vostri occhi.

Nei vicini comuni di Saint Pierre , Sarre e Villeneuve incontreremo antichi manieri e residenze reali. Alcuni appostati su alture come il primitivo castello Chatel Argent, altri incorniciati da paesaggi campesti, quali il medievale Sarriod de la Tour ed altri ancora come la residenza sabauda di Sarre scelta dal Re cacciatore Vittorio Emanuele II° ci parlerà del loisir e dell’ “arte venatoria”.

 


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